Lo scopo di questo progetto è quello di assicurare, per un periodo limitato, un’abitazione a donne in difficoltà sia adulte che mamme con bambini.
La modalità è quella di far ospitare da una persona anziana, che ha necessità di compagnia ma è autosufficiente, una donna sola in stato di difficoltà di età superiore a 50 anni e una mamma con un bambino, che vengono ospitate gratuitamente o con un piccolo rimborso spese in cambio di compagnia.
Questo progetto anche se dal punto di vista etico e morale indubbiamente è affascinante e utile, va affrontato con estrema attenzione perché i punti di forza sono molti, ma vi è anche una serie di criticità che, di fatto costituiscono l’unico motivo reale per il quale non presenta come una metodologia ampiamente diffusa.
La metodologia dei Team Women si adatta perfettamente questo tipo di operazione, perché è studiata per fornire un aiuto molto forte per periodi limitati, come può essere nella fase iniziale di questo progetto,nel quale è necessario creare la confidenza tra persone che sono tra di loro estranee, e che necessita quindi di una supervisione, organizzazione e supporto esterno, affinché sia utile senza causare ulteriori difficoltà ai partecipanti.
In collaborazione con i Teams è necessario la formazione dei Centri di Ascolto si una “Commissione di supervisione” che segua l’andamento di ogni singolo progetto per verificare che i diritti e doveri di tutti siano rispettati.
Va evidenziato innanzitutto che anche la riuscita di un solo progetto di questo tipo, che coinvolge tre persone è importantissima per la loro vita, aiutandole ad affrontare un momento difficile con un sostegno qualificato, che permetterà loro di riappropriarsi della propria esistenza e dignità.
Punti Critici Potenziali
Di conseguenza riuscire a realizzare questi progetti è fondamentale, ma altrettanto difficile e pertanto si analizzano quelli che possono essere i punti critici di questo sistema e come prevenirli, affinché sia realistico e a lungo termine.
Incompatibilità di carattere tra i partecipanti
La convivenza tra le persone è per sua natura già difficile, quando si tratta di persone che non si conoscono e con situazioni personali complicate lo è ancora di più, perché non sempre si riesce a trovare il giusto equilibrio tra le diverse personalità per far funzionare la coabitazione.
La soluzione possibile è quella di avere una quantità di potenziali partecipanti elevata, in modo che sostituendo la persona che in una casa non si è trovata bene con un’altra il problema si potrebbe risolvere, e si dà a chi non si è trovato bene una nuova possibilità di trovare una situazione più congeniale, presso un’altra abitazione di questa rete.
Una rete di potenziali partecipanti è realizzata coinvolgendo in più centri di ascolto che possono segnalare le persone interessate, affinché possano essere inserite in uno di questi programmi, dopo una accuratissima valutazione psicologica delle loro caratteristiche affinché si parta da una situazione che almeno potenzialmente può funzionare.
Una volta stabilita la donna adulta più “adatta” a una anziana si creano alcune occasioni di incontro per valutare se esiste la compatibilità di carattere per fare una prova di convivenza di un mese per eventualmente proseguirla finchè possibile.
Quando son già state “stabilizzate” le due donne più adulte è possibile inserire una donna più giovane con figli che deve essere compatibili con entrambe al fine di garantire una convivenza armoniosa . Anche in questo caso è consigliabile una convivenza di prova di circa un mese per poi valutare come procedere.
Partecipante troppo forte che ne sottomette gli altri
Se una delle partecipanti è troppo forte caratterialmente e tende a sottomettere le altre due sarà necessario trovare una nuova sistemazione che la rimuova dalla casa, collocandola con persone più forti caratterialmente.
Questo tipo di problematica verrà verificato dai componenti della “Commissione di supervisione” che si occupano di monitorare l’andamento del progetto.
Le donne ospitate che mettono in soggezione e sotto controllo la padrona di casa
Questo tipo di problema è il più difficile da scoprire e non viene segnalato da nessuno dei tre componenti del nucleo abitativo, sia per vergogna o paura da parte della padrona di casa che dal comodo silenzio di chi “controlla”.
Se la padrona di casa esprime questa paura, nel corso di colloqui periodici con la “Commissione” che devono avvenire al di fuori dell’ambiente domestico ( anche per evitare che possano essere ascoltate direttamente o con registratori nascosti dalle due inquiline ) è necessario agire immediatamente per verificare la realtà del problema e allontanare chi ha tenuto questi comportamenti.
E’ molto difficile stabilire in un caso come questo quale sia la verità e quindi l’allontanamento non deve essere traumatico, perchè potrebbe essere immotivato.
La prima volta è giusto concedere il beneficio del dubbio, dividendo le due inquiline in due appartamenti diversi, e verificando se le accuse vengono mosse anche nella nuova abitazione.
Per evitare che vi sia la formazione di un legame troppo forte tra le due inquiline, con conseguente inconscia sottomissione della padrona di casa, si ritiene opportuno fare in modo che appartengano a gruppi etnici diversi, non per razzismo, ma per mantenere un maggiore distacco personale perchè avendo uno stesso background il legame diventa molto più forte, a volte anche troppo.
La presenza nei Teams di Donne specializzate può essere di grande aiuto nella scoperta e gestione di questi problemi, soprattutto se operanti nel settore dell’assistenza sociale o giustizia, perché potrebbe essere necessario agire con decisione e cognizione di causa vista la delicatezza del problema.
Ovviamente l’ideale è che la Padrona di casa abbia una famiglia di riferimento con la quale si può confidare e sollevare il problema; nel caso di una donna che non ha legami familiari forti il controllo deve essere molto più forte e regolare per evitare abusi.
Altre modalità organizzative e estensioni del Progetto
Contabilità interna
Al fine di verificare l’andamento della coabitazione, che prevede per semplicità l’acquisto in comune di una parte degli alimenti destinati alla consumazione è necessario mantenere una contabilità interna che sia di riferimento.
Al fine di dividere i costi è giusto tenere conto dei pasti e delle colazioni consumati all’interno della casa, tenendo presente che le donne più giovani potrebbero mangiare in casa meno volte perchè lavorano, e anche i bambini mangiano seppure in quantità più limitata.
Una contabilità precisa è essenziale anche per evitare liti e discussioni tra persone che purtroppo a volte non hanno i soldi per mangiare e non sopporterebbero di pagare cibo non consumato.
Sarebbe consigliabile anche l’utilizzo di una carta di credito ricaricabile comune, per tracciare meglio le spese e l’acquisto online che fornisce maggiori informazioni sui consumi.
Al fine di monitorare la situazione in tempo reale è necessario l’Invio settimanale del report delle spese via whatsApp e la consegna mensile con la busta degli scontrini al responsabile della Commissione di controllo che vigila sul progetto; in tale modo si dispone di dati statisticamente rilevanti e comparando diverse abitazioni è possibile intuire se vi sono frodi, senza contare che questo controllo costituisce un deterrente ai comportamenti disonesti.
Eventuale presenza di videocamere interne
Nel rispetto delle norma sulla privacy potrebbe essere utile la presenza di telecamere di sorveglianza nei locali comuni come sale e cucine per controllare la correttezza del comportamento degli ospiti o semplicemente avere una registrazione da visionare in caso di incidenti.
Acquisti convenzionati con soglia mensile
In collaborazione con le catene di distribuzione si potrebbe creare una Card che permette di acquistare prodotti alimentari con uno sconto del 10% per gli abitanti della casa, con un limite massimo di suo mensile proporzionato al numero degli abitanti della casa.
Utilizzo di questo modello persone anziane in difficoltà non proprietario di casa
In questo caso l’obiettivo per la persona anziana è quello di avere compagnia e di risparmiare sulle spese di affitto; in questo caso in immobili leggermente più grandi possono essere ospitate due persone anziane, una donna oltre i 50 anni è una ragazza con bambini.
In questo caso le spese di affitto verranno divise tra gli abitanti, oppure con una riduzione le donne più giovani, che di fatto svolgono anche seppur limitatamente una funzione di sorveglianza e assistenza delle più anziane.
Va tenuto presente il fatto che potrebbero essere le persone più anziane ad offrire sostegno alla mamma con bambini, custodendoli quando è assente, compensando quindi l’assistenza ricevuta in altre occasioni e dividendo il costo dell’affitto in parti uguali.
Presenza voluta di persona anziana con problemi di salute
Può verificarsi il caso per il quale – volutamente- una delle persone più anziane ha dei problemi di salute più gravi, e necessita di un’assistenza particolare.
In questo caso la Commissione di controllo, valutate le circostanze e le criticità della persona stabilisce, quali possono essere le modalità di questa assistenza e la ricompensa economica in termini di riduzione di affitto che spetta a coloro che la offrono.
Ovviamente le condizioni di salute della persona malata non possono essere gravi perché è una struttura di ospitalità di questo tipo è efficace solo entro certi limiti.
Una aggiunta a questo tipo di comunità può essere quella di un letto in più, che viene assegnato a donne che sono reduci da ricoveri ospedalieri e non hanno persone a casa per poterla assistere al loro ritorno;. in questo caso ovviamente dovranno corrispondere oltre le spese di affitto una cifra aggiuntiva in base alla gravità della situazione, da dividere tra coloro che nella casa si occupano dell’assistenza.
Utilizzo di locali di proprietà religiosa e conventi con aree verdi
Una possibilità di estendere un progetto come questo è quella di utilizzare conventi dismessi con aree verdi a disposizione, che potrebbero diventare comunità di auto-aiuto tra mamme con bambini, con eventuale aiuto di volontari esterni, anche persone più anziane le “Nonne Bis”.
Stanza Bimbi H24
Purtroppo le mamme con bambini, se trovano un lavoro, sono obbligate spesso ad accettare quelli che hanno orari scomodissimi ( sera, mattina presto o week-ends ) e non possono accettarlo perchè non sanno come custodire i bambini; avendo a disposizione una struttura come quella indicata si potrebbe realizzare una Stanza dei Bimbi H24 dove una Mamma a turno ospita i bimbi che hanno le mamme al lavoro, anche per la notte.
Fattoria Educativa e Maneggio Solidale. Cooperativa Sociale Bed & Breakfast
Una ulteriore espansione del progetto sopraindicato potrebbe essere quella di trasformare gli spazi verdi in Fattoria Educativa e Maneggio Solidale.
Avendo una parte di locali adatti si potrebbe anche creare una Cooperativa Sociale che gestisce un Bed & Breakfast, dando una possibilità di lavoro alle Mamme.
La Comunità Latino Americana potrebbe costituire un gruppo interessato vista la numerosità e la loro competenza, anche nella ristrutturazione dei locali.